DA MASSIMO LANZETTA
LA FINESTRA SUL CORTILE
Nel giorno della memoria,
mia figlia è davanti al computer, mentre suo padre guarda in tivù la testimonianza agghiacciante di un sopravvissuto alle camere a gas.
Mia figlia smanetta al computer, ma evidentemente usa solo gli occhi e le mani, perché le orecchie le ha concentrate ad ascoltare la televisione.
Non dice una parola durante tutta la lunga intervista, ma alla fine del programma mi chiede: ‘papà, ma sono davvero successe tutte le cose che ha raccontato quel signore?’
Mia figlia ha undici anni e fa la prima media. A scuola l’insegnante di italiano ha spiegato la Shoah, ma quella testimonianza deve avere aggiunto qualcosa di importante alle idee che si è fatta sullo sterminio nazista, perché mi chiede: ‘ma quel signore davvero tagliava i capelli a tutti quei morti e li metteva nei sacchi?’
Come se fossimo parte di un film, ho visto me padre e mia figlia, l’uno davanti all’altra, mentre la cinepresa inizia a zoomare all’indietro e verso l’alto, in un unico piano-sequenza, come ne ‘La finestra sul cortile’ , di Alfred Hitchkock. La nostra stanza ho visto dall’alto con noi due sempre più piccolini, e poi ho visto il tetto di casa nostra e poi lentamente i sassi e poi tutta matera e poi l’intera regione e poi tutta l’Italia e l’Europa - Germania compresa - e poi tutta la Terra. Da quella prospettiva da astronauta, centinaia di punti rossi segnalano i luoghi del pianeta dove avvengono ancora stermini, guerre e massacri. Migliaia di punti bianchi mostrano invece i luoghi dove si è accesa una lucina sulla Storia per non dimenticare. Tra i punti neri che segnalano i luoghi dove invece la giornata della memoria è passata come tante altre, senza nessuna iniziativa pubblica, c’è la nostra città, Matera.
Da lassù non sento più cosa dico a mia figlia, ma la vergogna è tanta. Chi amministra la città della cultura ha dimenticato. Troppe altre cose a cui pensare, a cui dedicarsi con passione e accanimento, forse ritenendo che certo atroce passato sia da dimenticare per risparmiare alle nuove generazioni una lezione sulla brutalità dell’uomo.
La finestra sul cortile del mondo guarda Matera come un punto nero.
Tornato a casa, cerco di convincere mia figlia che non tutti gli uomini sono delle bestie.
Massimo Lanzetta.
mia figlia è davanti al computer, mentre suo padre guarda in tivù la testimonianza agghiacciante di un sopravvissuto alle camere a gas.
Mia figlia smanetta al computer, ma evidentemente usa solo gli occhi e le mani, perché le orecchie le ha concentrate ad ascoltare la televisione.
Non dice una parola durante tutta la lunga intervista, ma alla fine del programma mi chiede: ‘papà, ma sono davvero successe tutte le cose che ha raccontato quel signore?’
Mia figlia ha undici anni e fa la prima media. A scuola l’insegnante di italiano ha spiegato la Shoah, ma quella testimonianza deve avere aggiunto qualcosa di importante alle idee che si è fatta sullo sterminio nazista, perché mi chiede: ‘ma quel signore davvero tagliava i capelli a tutti quei morti e li metteva nei sacchi?’
Come se fossimo parte di un film, ho visto me padre e mia figlia, l’uno davanti all’altra, mentre la cinepresa inizia a zoomare all’indietro e verso l’alto, in un unico piano-sequenza, come ne ‘La finestra sul cortile’ , di Alfred Hitchkock. La nostra stanza ho visto dall’alto con noi due sempre più piccolini, e poi ho visto il tetto di casa nostra e poi lentamente i sassi e poi tutta matera e poi l’intera regione e poi tutta l’Italia e l’Europa - Germania compresa - e poi tutta la Terra. Da quella prospettiva da astronauta, centinaia di punti rossi segnalano i luoghi del pianeta dove avvengono ancora stermini, guerre e massacri. Migliaia di punti bianchi mostrano invece i luoghi dove si è accesa una lucina sulla Storia per non dimenticare. Tra i punti neri che segnalano i luoghi dove invece la giornata della memoria è passata come tante altre, senza nessuna iniziativa pubblica, c’è la nostra città, Matera.
Da lassù non sento più cosa dico a mia figlia, ma la vergogna è tanta. Chi amministra la città della cultura ha dimenticato. Troppe altre cose a cui pensare, a cui dedicarsi con passione e accanimento, forse ritenendo che certo atroce passato sia da dimenticare per risparmiare alle nuove generazioni una lezione sulla brutalità dell’uomo.
La finestra sul cortile del mondo guarda Matera come un punto nero.
Tornato a casa, cerco di convincere mia figlia che non tutti gli uomini sono delle bestie.
Massimo Lanzetta.
1 commento:
ciao massimo,
scusa se uso questo mezzo per rintracciarti.....mi farebbe piacere risentirti....un abbraccio affettuoso
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