LE SCUOLE E LA GIORNATA DELLA MEMORIA. Il sito nasce in seno al'evento a carattere nazionale "Olocausto: un incomprensibile sterminio". Il progetto "L'albero della memoria" qui presentato è rivolto alle scuole italiane che possono inviare alla mail geniuslocimatera@libero.it materiale da condividere con altri studenti. "Se c'è qualcosa che può sostituire l'amore è la memoria" Josif Brodskij


martedì 29 gennaio 2008

ITIS Cassola di Ferrandina


La Professoressa Rosa Patrone, tramite mail, ci fa conoscere il lavoro svolto con le classi 2A e 2C dell'ITIS "Cassola" di Ferrandina nell'anno scolastico 2005/06 e da lei curato.

Il lavoro, relativo al progetto "Shoah e multiculturalismo" ha prodotto una raccolta di poesie dal titolo "Poesie nella Memoria", che possono essere scaricate dal sito:


Pubblichiamo l'introduzione della raccolta a cura della Professoressa Patrone che descrive gli obiettivi del progetto ed una poesia di uno degli studenti.
Ma invitiamo tutti a leggere l'intera raccolta.

"Può la poesia esprimere l’indicibile, l’inimmaginabile, in unlinguaggio umano?
È questo l’interrogativo che mi sono posta con gli alunni di Seconda, prima di accingermi a svolgere il lavoro di riflessione e di difficile trattazione, quale quello della “ Shoah e multiculturalismo” con l’ approfondimento letterario su avvenimenti storici ed eventi drammatici che sfidano la ragione nel dover trovare “la parola” per esprimersi su un’esperienza tanto disumana e assurda che invece, sembra spingerci verso il silenzio o a cadere nell’errore di rendere sopportabile la realtà, sublimandola con la scrittura.
La risposta positiva a tale interrogativo è stata confermata dall’ importanza vitale che la poesia ha avuto per quanti,testimoni silenziosi nei campi di sterminio, hanno incominciato ad uscire dall’isolamento solo attraverso essa, per esprimere l’orrore, la rivolta in quel grido di ribellione e di sofferenza nell’affermare la propria dignità di uomini .

L’elaborazione artistica ha potuto esprimere l’immaginabile dell’inimmaginabile che essi hanno vissuto, affrontando difficoltà disumane scritte nelle loro poesie, recitate, ricordate a memoria e trasmesse anche clandestinamente ai sopravvissuti, come atto sublime di resistenza, da consegnare fuori dai lager all’indomani della Liberazione.

È accaduto tra i tanti, anche a Primo Levi di concepire ad Auschwits la sua emblematica e celebre poesia, che ha dato poi il titolo al romanzo: “Se questo è un uomo”.

Nei componimenti poetici degli alunni, raccolti in questo libretto dal titolo:”Poesie nella memoria”, si avverte la loro immaginaria proiezione nell’indicibile realtà dei campi di sterminio e l’emozione, lo sconcerto sono palpabili quando essi si compenetrano nella sofferenza e nelle assurde esperienze di morte della Shoah.
Con i temi della “tolleranza nel rispetto della diversità”, della “tragedia dello sterminio” e ” dell’importanza della memoria”, le loro poesie cercano di dar voce e far emergere, il “significato della vita”, anche quando non si è in grado di capire con la ragione l’orrore dell’olocausto e di far tesoro di quella che è “la memoria” attraverso la testimonianza, al fine di educarsi all’impegno morale e civile, contro ogni rigurgito di razzismo nel mondo, diventando in tal modo, testimoni vigili del nostro tempo.
E’ evidente che le nuove generazioni si ribellano all’olocausto e si battono per un mondo migliore: bisogna seguirli e incoraggiarli e non restare indifferenti dinnanzi a qualsiasi forma di violenza e discriminazione tra gli uomini, nel difficile cammino verso la pace."

Rosa Patrone


LA MEMORIA

Siamo qui,
dinnanzi ad un tramonto
ricordo di morte,
gente innocente.
Il dolore è immenso e tetro
di brivido,
un cupo silenzio indugia a pensare
a una tristezza infinita.
È così che è morta
tutta questa gente,
nei lager,
luoghi simili all’inferno,
nei lager,
dove esistono persino i diavoli.
Noi ricordiamo questo giorno
per loro
e per l’orrore
che mai scompare.

Vincenzo Chetti

lunedì 28 gennaio 2008

La finestra sul cortile - Massimo Lanzetta

DA MASSIMO LANZETTA


LA FINESTRA SUL CORTILE
Nel giorno della memoria,

mia figlia è davanti al computer, mentre suo padre guarda in tivù la testimonianza agghiacciante di un sopravvissuto alle camere a gas.

Mia figlia smanetta al computer, ma evidentemente usa solo gli occhi e le mani, perché le orecchie le ha concentrate ad ascoltare la televisione.

Non dice una parola durante tutta la lunga intervista, ma alla fine del programma mi chiede: ‘papà, ma sono davvero successe tutte le cose che ha raccontato quel signore?’

Mia figlia ha undici anni e fa la prima media. A scuola l’insegnante di italiano ha spiegato la Shoah, ma quella testimonianza deve avere aggiunto qualcosa di importante alle idee che si è fatta sullo sterminio nazista, perché mi chiede: ‘ma quel signore davvero tagliava i capelli a tutti quei morti e li metteva nei sacchi?’

Come se fossimo parte di un film, ho visto me padre e mia figlia, l’uno davanti all’altra, mentre la cinepresa inizia a zoomare all’indietro e verso l’alto, in un unico piano-sequenza, come ne ‘La finestra sul cortile’ , di Alfred Hitchkock. La nostra stanza ho visto dall’alto con noi due sempre più piccolini, e poi ho visto il tetto di casa nostra e poi lentamente i sassi e poi tutta matera e poi l’intera regione e poi tutta l’Italia e l’Europa - Germania compresa - e poi tutta la Terra. Da quella prospettiva da astronauta, centinaia di punti rossi segnalano i luoghi del pianeta dove avvengono ancora stermini, guerre e massacri. Migliaia di punti bianchi mostrano invece i luoghi dove si è accesa una lucina sulla Storia per non dimenticare. Tra i punti neri che segnalano i luoghi dove invece la giornata della memoria è passata come tante altre, senza nessuna iniziativa pubblica, c’è la nostra città, Matera.

Da lassù non sento più cosa dico a mia figlia, ma la vergogna è tanta. Chi amministra la città della cultura ha dimenticato. Troppe altre cose a cui pensare, a cui dedicarsi con passione e accanimento, forse ritenendo che certo atroce passato sia da dimenticare per risparmiare alle nuove generazioni una lezione sulla brutalità dell’uomo.


La finestra sul cortile del mondo guarda Matera come un punto nero.

Tornato a casa, cerco di convincere mia figlia che non tutti gli uomini sono delle bestie.



Massimo Lanzetta.

domenica 27 gennaio 2008

L'albero della memoria


“L’albero della memoria”

Progetto rivolto alle scuole per ricordare l’Olocausto tutto l’anno..

Lettera alle scuole.


Gentile Capo d’Istituto
cari docenti e studenti tutti,

otto anni fa è stata istituita la Giornata della Memoria (Legge 20 luglio 2000, n. 211) e sin da allora il lavoro svolto nelle scuole ha fatto emergere la forte valenza formativa sottesa alla legge.
Negli anni si è registrata una sempre più ampia adesione delle scuole in occasione della giornata della memoria, con numerose iniziative, anche grazie al coinvolgimento diretto di numerosi insegnanti e alla partecipazione viva degli alunni che sviluppando ricerche sulla shoah con approfondimenti e riflessioni attraverso filmati, testi, poesie, testimonianze, hanno contribuito alla sensibilizzazione generale sui temi della dignità della persona, del valore della vita e della pace.
Anche quest’anno i progetti, gli eventi, i dibattiti previsti per la giornata delle memoria, fuori e dentro la scuola saranno tantissimi, ma con un unico fine: tenere viva la memoria dell’olocausto affinchè gli uomini non ripetano gli errori del passato.
Il 27 gennaio è un giorno che parla alla memoria ma anche alla responsabilità e la scuola ha la responsabilità di aiutare i propri alunni a diventare essere umani rispettosi delle proprie idee e di quelle degli altri ed ha il grande compito di “educare alla memoria” individuale e collettiva
Un progetto sulla memoria non deve limitarsi a ricordare ai giovani il passato ma deve spingerli ad agire nel presente e a comprendere il significato del loro ruolo dentro la contemporaneità.
Una “pedagogia della memoria” rivolto ai giovani deve tener conto della pluralità di linguaggi con cui essi si confrontano ogni giorno ma anche tener presente quanto sia importante condividere il proprio lavoro con altri giovani, per proiettare il proprio sguardo nella direzione di uno sviluppo sociale aperto a orizzonti nuovi.
Per raggiungere tale obiettivo si sottolinea quanto sia efficace e stimolante far si che la memoria di accadimenti collettivi ed individuali possa venire ri-costruita dai giovani anche attraverso indagini, inchieste, ricerche, emozioni presentate e diffuse attraverso narrazioni per immagini, disegni, o foto e condivise in modo partecipato e attivo grazie ad i nuovi mezzi e strumenti tecnologici.

L’Associazione Genius Loci di Matera, aderendo alla manifestazione denominata “OLOCAUSTO… UN INCOMPRENSIBILE STERMINIO”, ha scelto di rivolgersi in maniera particolare alle scuole, con il progetto

“L’albero della memoria” - per ricordare l’Olocausto tutto l’anno:

Gli studenti potranno condividere con altri studentii i pensieri e le emozioni scaturite dalle riflessioni sui temi dell’olocausto, inviando i loro elaborati (poesie, lettere, temi, immagini di foto o opere, etc.) sul blog dedicato al progetto - in modo da mantenere viva la memoria per tutto l’anno.
Progetto su: http://www.27gennaio.blogspot.com/
L´idea che anima questo progetto è permettere agli studenti di condividere le esperienze e rendere visibile dentro e fuori le scuole il lavoro svolto in classe affinchè la Giornata della Memoria sia vissuta anche dai giovani come momento collettivo di autentica compartecipazione.

Chiediamo a tutti voi di diffonderne notizia nelle scuole e tra gli studenti.
Potete inviare il materiale alla mail : geniuslocimatera@libero.it
Le foto o i vostri testi saranno pubblicati sul presente blog
Tina Festa
Associazione Culturale Genius Loci Matera

giovedì 24 gennaio 2008

Bari : Giornata della Memoria

LA BANALITÀ DEL MALE: LE LEGGI RAZZIALI E LA SHOAH NELLA GERMANIA NAZISTA con Paolo Panaro (voce recitante), Angelo De Leonardis (baritono), Francesco Palazzo (fisarmonica), drammaturgia Angelo Delli Santi

memoria, documento, racconto

28 gennaio 2008
Il percorso scenico, intitolato “La banalità del male”, è incentrato sulla genesi politico-ideologica delle prime disposizioni antiebraiche, note come le Leggi di Norimberga del settembre 1935, che sanciscono la perdita della nazionalità tedesca e quindi dei diritti politici per gli ebrei che vivono in Germania. È l’anticamera delle violenze di massa e delle persecuzioni sistematiche ai danni del popolo ebraico che culmineranno negli anni tra il 1942 e la fine della guerra con la «soluzione finale del problema ebraico», attuata mediante la logica concentrazionaria dei Lager, luoghi simbolo della Shoah, centri di annientamento, eliminazione, sterminio di massa.

L'intervento musicale. Le scelte del duo Angelo De Leonardis (baritono) e Francesco Palazzo (fisarmonica) spaziano dalla cantillazione biblico-liturgica in lingua ebraica, agli inni in tedesco del terzo Reich, alla tradizione klezmer dell’est europeo: Libro delle Lamentazioni 1,1-2 Ekhah yashvah vadad ha’ir (Come siede solitaria la città); Salmo 123 (Piena è la nostra anima dello scherno degli arroganti); Heil Hitler Marschlied; Deutschland über alles; Bet Zih Iber un Geyt (tradiz. klezmer); Ershter Vals (tradiz. klezmer).

Bari. ore 21 - Auditorium Vallisa, via Vallisa 10
LA GRAMMATICA DELLA MEMORIA percorso scenico nell’ambito degli eventi voluti dall’Assessorato al Mediterraneo della Regione Puglia per la "Giornata della Memoria 2008", organizzato dal Teatro Pubblico Pugliese (info 080.5580195).

Nardò (Lecce) Giornata della Memoria 2008


LA BANALITÀ DEL MALE: LE LEGGI RAZZIALI E LA SHOAH NELLA GERMANIA NAZISTA con Paolo Panaro (voce recitante), Angelo De Leonardis (baritono), Francesco Palazzo (fisarmonica), drammaturgia Angelo Delli Santi memoria, documento, racconto 25 gennaio 2008

Il percorso scenico, intitolato “La banalità del male”, è incentrato sulla genesi politico-ideologica delle prime disposizioni antiebraiche, note come le Leggi di Norimberga del settembre 1935, che sanciscono la perdita della nazionalità tedesca e quindi dei diritti politici per gli ebrei che vivono in Germania. È l’anticamera delle violenze di massa e delle persecuzioni sistematiche ai danni del popolo ebraico che culmineranno negli anni tra il 1942 e la fine della guerra con la «soluzione finale del problema ebraico», attuata mediante la logica concentrazionaria dei Lager, luoghi simbolo della Shoah, centri di annientamento, eliminazione, sterminio di massa. L'intervento musicale. Le scelte del duo Angelo De Leonardis (baritono) e Francesco Palazzo (fisarmonica) spaziano dalla cantillazione biblico-liturgica in lingua ebraica, agli inni in tedesco del terzo Reich, alla tradizione klezmer dell’est europeo: Libro delle Lamentazioni 1,1-2 Ekhah yashvah vadad ha’ir (Come siede solitaria la città); Salmo 123 (Piena è la nostra anima dello scherno degli arroganti); Heil Hitler Marschlied; Deutschland über alles; Bet Zih Iber un Geyt (tradiz. klezmer); Ershter Vals (tradiz. klezmer).
Nardò (LE). ore 10.30 - Teatro comunale, corso Vittorio EmanueleLA GRAMMATICA DELLA MEMORIA percorso scenico nell’ambito degli eventi voluti dall’Assessorato al Mediterraneo della Regione Puglia per la "Giornata della Memoria 2008", organizzato dal Teatro Pubblico Pugliese. Info: 0883.838400 - 0883.838423.
Fonte: www.levignepiene.com

Barletta (Bari) Giornata della Memoria 2008

SHOAH: MUSICA PER RICORDARE allievi del Conservatorio "Niccolò Piccinni" di Bari27 gennaio 2008

Soffocata al suo nascere dalla brutalità nazista, annientata nei decenni successivi da un oblio che ne ha radicalmente cancellato l’esistenza, la musica composta dai numerosi autori europei di origine ebraica negli anni terribili delle persecuzioni, e poi dello sterminio, conosce solo in questi anni una progressiva riscoperta e una profonda rivalutazione. Ne sono testimonianza di assoluto valore i brani inseriti nel programma tutto cameristico proposto dagli allievi del Conservatorio di Bari: i Quattro pezzi op. 5 per clarinetto e pianoforte, ormai tra i classici del Novecento atonale, del viennese Alban Berg, al quale solo la brevità della vita ha probabilmente risparmiato le tragiche ripercussioni dell’Anschluss, i suggestivi Notturni per trio con pianoforte di Ernest Bloch e i Corali su melodie ebraiche per pianoforte di Mario Castelnuovo-Tedesco, costretto all’emigrazione negli Stati Uniti in cerca di una via di salvezza, così come la brillante Hot-Sonate per sassofono e pianoforte di Erwin Schulhoff, ricca di suggestioni jazzistiche, i magnifici Lieder su poesie cinesi di Pavel Haas e gli struggenti Lieder yiddish di Viktor Ullmann, opere queste di musicisti la cui passione per la bellezza neppure la camera a gas è riuscita a spegnere.

Barletta. ore 18 - Castello Svevo, Sala Rossa LA GRAMMATICA DELLA MEMORIA percorso scenico nell’ambito degli eventi voluti dall’Assessorato al Mediterraneo della Regione Puglia per la "Giornata della Memoria 2008", organizzato dal Teatro Pubblico Pugliese. Info: 0883.346517.

Manduria (Taranto)


GLI ECCIDI DIMENTICATI DEL NOSTRO SUD incontro con Valentino Romano, storico meridionalista27 gennaio 2008

In occasione della giornata della memoria, l’Associazione Culturale "Sefira - Officina del Sapere" inaugura una rassegna annuale intitolata "L’Altra Storia" con l’intento di riflettere sui grandi eventi dimenticati della nostra ed altrui storia. Il 27 gennaio, infatti, oltre a richiamare la nostra attenzione sulla terribile vicenda della Shoah, assurge a simbolo universale di condanna di ogni atrocità, anche di quelle commesse in contesti spaziali e diacronici diversi.Al primo appuntamento di questa rassegna, vogliamo, col contributo del prof. Valentino Romano, illustre storico meridionalista, riflettere su una pagina della nostra storia: "Gli eccidi dimenticati del nostro Sud", perpetrati nel corso dell’unificazione d’Italia. È una pagina del nostro passato volutamente dimenticata e forzatamente rimossa dai manuali scolastici. È nostro intento, senza alcun piglio polemico o strumentale, che offenderebbe il valore intrinseco di questa giornata, affrontare il difficile lavoro della ricostruzione della verità storica. [dalla nota stampa]
Manduria (TA). ore 17.30 - Biblioteca comunale "Marco Gatti", piazza Garibaldi 1L'ALTRA STORIA.
A cura dell'associazione culturale "Sefira - Officina del Sapere". Info: 349.2696580 - 339.3918185. Ingresso libero.

Bella (Potenza) Giornata delle Memoria 2008

Giornata della Memoria
25 Gennaio
Ore 14,00 - Istituto Comprensivo di Bella
Il Prof. G.Lorenzo Maccalli incontra Studenti e Docenti sul Tema
Antisemitismo : Le cause del razzismo nell’ideologia nazista.
Ore 18.30 – Cine Teatro Periz
Proiezione del film
Kapò di Gillo Pontecorvo
Ingresso Libero

26 Gennaio
ore 18.30 – Cine Teatro Periz
Proiezione del Film
Amen di C. Costa Gravas
Ingresso libero
2
7 Gennaio - Cine Teatro Periz
Ore 16.30 Consegna targa ricordo al reduce da Bouchenwald, Antonio Leone, seguirà un breve filmato.
Ore 17.00 TAVOLA ROTONDA “ Antisemitismo, Genocidio e Razzismo “
Ore 18.30 Film di Mimmo Calopresti – Volevo solo vivere .
Interverranno
Salvatore Santorsa Sindaco di Bella
Angela Lombardi Onorevole del Parlamento italiano
Antonio Autilio Assessore alla Cultura, Formazione e Sport della Regione Basilicata
Loredana Albano Presidente del CO.RE.COM.
Luigi Scaglione Consigliere Regionale
Emanuela Geri Docente di Storia del Cinema - Università di Basilicata
Floriana Bertelli Giornalista RAI
Antonella Pallante Giornalista RAI
Gian Lorenzo Maccalli Professore dell’Istituto Pacioli di Crema
Mario Coviello Dirigente Scolastico
Vito Leone Assessore alla Cultura del Comune di Bella
Parteciperà un rappresentante della Prefettura di Potenza

Coordina Tonino Tarantino

Filiano (Potenza), Giornata della Memoria 2008

FILIANO, GIORNATA DELLA MEMORIA

L'Associazione Pro Loco di Filiano - in occasione della Giornata della Memoria 2008 - organizza una mostra a stampa dal titolo "1938-1945.
LA PERSECUZIONE DEGLI EBREI IN ITALIA.
Documenti per una storia.
La mostra verrà ospitata nel Salone della Biblioteca di Filiano in Viale 1° maggio. L'apertura della mostra avrà luogo Domenica 27 gennaio 2008 alle ore 17.30.
La presentazione ufficiale si terrà lunedì 28 gennaio 2008 alle ore 10.30. Ai saluti del Presidente dell'Associazione Pro Loco di Filiano, sig. Spera Paolo, e del Sindaco di Filiano, dott. Santarsiero Leonardo, seguiranno gli interventi del sig. Sabia Vito, responsabile della Biblioteca di Filiano e curatore della mostra, e della prof.ssa Lacriola Tania, Dirigente scolastico dell'Istituto comprensivo di Filiano.
La dott.ssa Verrastro Valeria dell'Archivio di Stato di Potenza terrà una relazione dal titolo "La presenza degli ebrei in Basilicata: dall'integrazione alle leggi razziali".
Le conclusioni saranno affidate affidate all'Assessore alla Cultura del Comune di Filiano, prof. Petruzzi Domenico. Questa Mostra racconta, attraverso i documenti dell'epoca, la persecuzione degli ebrei avvenuta in Italia, mettendo in luce sia la storia complessiva, sia le vicissitudini dei singoli.
È una Mostra da visitare e da studiare per conoscere, per comprendere, per conservare memoria delle vittime.
Fonte: www.basilicatanews.info

Giornata della memoria - Rionero (Potenza)


"LO SHOW DELLA SHOAH"
Rionero In Vulture - Teatro La Piccola
Il Comune di Rionero in Vulture, nello sforzo di “celebrare” una giornata istituzionalizzata senza banalizzare la “memoria” del “male assoluto” della nostra storia, ha scelto di avvalersi del contributo dell’associazione Skené che ha proposto un convincente progetto per la giornata della memoria 2008: "Lo show della Shoah".
Fonte: basilicatanet.it

martedì 22 gennaio 2008

La partita a Scacchi

La proposta di Imma Guarasci per il 27 gennaio 2008

27 Gennaio 2008 ore 19:00 Palazzo San Bernardino Rossano
Associazione Culturale e teatrale Maschera e Volto in collaborazione con l'Istituto Calabrese per la Storia dell'Antifascismo e dell'Italia Contemporanea e Fondazione Museo della Memoria Ferramonti di Tarsia e con il patrocinio del Comune di Rossano presentano:

La Partita di scacchi

Performance di corpi, voci e suoni
Manifestazione inserita nella programmazione a carattere generale dal titolo:
Un incomprensibile sterminio



A cura dell’Associazione culturale e teatrale Maschera e Volto –
Rossano
Via Villaggio Santa Chiara, 1-
87067 Rossano (CS)
tel e/o fax 0983521164
sito web: www.mascheraevolto.it
e- mail: maschera.volto@libero.it
Info e contatti: Imma Guarasci (Presidente e legale rappresentante)
cell. 3929074140; 3385654242




Il Museo è stato inaugurato il 25 Aprile 2004 ed è gestito dalla " Fondazione Museo della Memoria Ferramonti di Tarsia ", di nuova costituzione.

Storia del Campo di concentramento Ferramenti.
Il Campo di concentramento di Ferramonti di Tarsia, a differenza degli altri Campi di Concentramento italiani, fu costruito ad hoc nel maggio 1940.
Nell'aspetto esteriore ricordava chiaramente un lager nazista, fatto com'era da lunghi capannoni e posto nell'immediata vicinanza della linea ferroviaria Sibari-Cosenza. È stato il più grande ed importante Campo di Concentramento fascista Italiano, con una presenza media di oltre 2000 persone ed una punta massima, raggiunta nell'estate 1943, di 2.700 persone.
Era costituito da 92 baracche su un territorio di circa mq. 160.000 circondato da un recinto di filo spinato, sorvegliato dall'esterno lungo il suo perimetro dalla Milizia Fascista (gente del luogo e dei paesi vicini), mentre all'interno era sorvegliato da un Commissariato di Pubblica Sicurezza alle cui dipendenze vi erano un gruppo di agenti ed un Maresciallo. Il Campo sorgeva nella Valle del Fiume Crati, a circa 6 Km dal paese di TARSIA, in una zona malsana, malarica e paludosa, dove erano in corso lavori di bonifica. Durante il periodo di prigionia molti internati si ammalarono e morirono di malaria. Esso entrò ufficialmente in funzione il 20 Giugno 1940.
Gestiti dagli stessi internati funzionarono una scuola, un asilo, un ambulatorio medico e, inoltre, si svilupparono varie attività artistiche, culturali e religiose, sia ebraiche che cristiane.
Tra gli internati del Campo vi erano decine di medici, tre rabbini, illustri pittori e musicisti, numerosissimi insegnanti e studenti universitari. Ognuno cercava di svolgere varie attività. La scuola del campo, fondata nell'autunno del 1940 da ERICH WITTENBERG (profugo dalla Cecoslovacchia, che fu il primo direttore) si arricchì di nuovi corsi e fu affiancata da un asilo per i più piccoli. All'interno del Campo vennero aperte anche 3 Sinagoghe.Il 22 Maggio 1941, il Campo di Ferramonti, veniva visitato dal Nunzio Apostolico presso il governo italiano, Monsignor Francesco BORGONCINI-DUCA. Visitò più volte il Campo di Ferramonti il Rabbino Capo di Genova dottor Riccardo PACIFICI, il quale celebrò solenni cerimonie nel Campo.
Frequenti le manifestazioni artistiche e dibattiti culturali a Ferramonti: la vita culturale fu particolarmente intensa se non altro perché al suo interno si trovarono riuniti molti artisti di talento, vennero organizzati spettacoli teatrali, mostre di arte, corsi per adulti, conferenze. La vita musicale era curata dal Maestro LAV MIRSKI, che prima della guerra era stato direttore d'orchestra all'Opera di OSIJEK (Jugoslavia). Anche lo sport ebbe grande impulso e in esso primeggiò il calcio, molto seguiti erano i tornei di scacchi . Il 25 luglio 1943, un telegramma del Sottosegretario di Stato, diretto al Capo della Polizia chiedeva il trasferimento degli internati di Ferramonti di Tarsia nella Provincia di Bolzano ad un tiro di schioppo dalla fortezza tedesca. Ma quel giorno la storia avrebbe riservato altri avvenimenti: MUSSOLINI venne deposto e gli internati, temporaneamente, furono salvi. Successivamente all'abbandono completo, da parte degli internati, le baracche che erano ben tenute non vennero in alcun modo vigilate e così iniziarono veri e propri saccheggi che vennero completati alla fine degli anni ‘60 dai lavori autostradali (A3 SA/RC) che ha diviso e sventrato in due tronconi le baracche esistenti.
Oggi poco è rimasto: le uniche baracche sono quelle che, durante il funzionamento del Campo, erano state utilizzate dalla Direzione e dagli uffici dell'Amministrazione del Campo, grazie alla cura dei coniugi PETRONI, dipendenti della Ditta PARRINI, che vi dimorarono fino alla loro morte (primi anni '90). Del Campo di Concentramento nessuno parlò fino alla metà degli anni ‘70. Il Prof. Franco FOLINO, professore di lettere della vicina Roggiano Gravina, alla luce dei racconti di cittadini che hanno vissuto personalmente quegli anni, ha voluto approfondire questi racconti regalando così il suo primo libro su Ferramonti. Ma solo alla fine degli anni 80, le istituzioni cominciarono a rendersi veramente conto ed a conoscere di nuovo Ferramonti ex Campo di Concentramento.Così negli anni ‘90 l'Amministrazione Comunale di Tarsia, ha iniziato a mettere in atto iniziative concrete tese a valorizzare il " patrimonio "Ferramonti, così si è resa protagonista di atti formali, quale appunto far sottoporre, in data 30/08/1999, l'area a vincolo da parte del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e procedendo alla recinzione di tutto il terreno. Avendo registrato grande interesse, soprattutto da parte delle scuole, e vista la poca sensibilità da parte delle istituzioni sovra-comunali, L'Amministrazione Comunale di Tarsia, in collaborazione con il Comitato PRO-FERRAMONTI, oggi Fondazione " Museo della Memoria Ferramonti di Tarsia ", ha voluto dare un segnale forte realizzando all'interno di una baracca, il Museo della Memoria, che, ripercorre, con documenti e fotografie, gli anni in cui il Campo di Ferramonti è rimasto attivo. Il tutto è stato interamente realizzato con finanziamenti Comunali.

lunedì 21 gennaio 2008

Canto dell'orgoglio de della paura - Bari

DOMENICA 27 GENNAIO – GIORNATA DELLA MEMORIA
All’interno della Manifestazione Nazionale “L’OLOCAUSTO… UN INCOMPRENSIBILE STERMINIO!”, promossa da Massimiliano Caldaro, L’Uomo nel Teatro – Il Teatro dell’Anima
IL MANIFESTO DEL TEATRO DELLE BAMBOLE
PRESENTA:
“CANTO DELL’ORGOGLIO E DELLA PAURA”
di Andrea Cramarossa
Con: Andrea Cramarossa, Anna Giulia D’Onghia, Mariangela Dragone.Effetti sonori: Gerolamo Piergiovanni.
Produzione: Verderame – Teatro delle Bambole
DOMENICA 27 GENNAIO
ore 21.00, presso: AUDITORIUM MARCO DE MITRIO, FEDERICO II EVENTI, via Latilla, 13 – BARI.
INGRESSO RISERVATO AI SOLI SOCI.
POSTO UNICO: 7 Euro, compresa tessera associativa.
L’INCASSO, AL NETTO DELLE SPESE, SARA’ DEVOLUTO AL WWF – FONDO MONDIALE PER LA NATURA, PER I LAVORI DI MANUTENZIONE, RIPOPOLAMENTO E DI RICERCA NELL’OASI WWF “IL RIFUGIO”, IN AGRO Grumo Appula (BA).
PER INFORMAZIONI E PRENOTAZIONI:
3926560102 – 3391954491
“Canto dell’Orgoglio e della Paura”.
Primo esperimento di applicazione della Narrative Art all’Arte Scenica, questo spettacolo propone una visione intenzionale e non agita della forma del carnefice e della vittima, attraverso tre differenti punti di vista. Lo spettatore, calato in una atmosfera rarefatta e impalpabile, si troverà a dover leggere e scontrarsi con le parole e con l’inganno sibillino dell’interpretazione irrazionale.Lo spettacolo è dedicato ad Elvira Maizzani.

giovedì 17 gennaio 2008

Il lavoro dell'I.T.I.S. di Matera sul Campo di Internamento di Ferramonti


L'I.T.I.S "Pentasuglia " di Matera aderisce al Progetto "L'albero della Memoria". La Prof. ssa Bianco ci ha informanti del lavoro svolto da alcune classi dell'ITIS nel 2005 sul Campo di internamento di Ferramonti di Tarsia.
Gli studenti hanno creato un CD che è stato accolto presso Yad Vashem di Gerusalemme, Museo della Memoria e segnalato dalla Rubrica televisiva Neapolis all'interno del programma Leonardo. Le immagini del cd possono essere visionate sul sito:

http://www.itismt.it/ferramonti/homepage.html

Ringraziamo la Prof.ssa Francesca Bianco per averci fatto conoscere l' interessante e significativo lavoro svolto dalle classi dell'I.T.I.S. "Pentasuglia" di Matera.
Noi invitiamo altri studenti a visionare il contenuto del sito, in quanto le informazioni ivi presenti, il materiale fotografico e i documenti possono costituire materiale di ricerca e studio per altre classi.
(foto dal sito itismt.it)

mercoledì 16 gennaio 2008

Vedrai che è bello vivere

Vedrai che è bello vivere

Chi s'aggrappa al nido
non sa che cos'è il mondo,
non sa quello che tutti gli uccelli sanno
e non sa perché voglia cantare
il creato e la sua bellezza.

Quando all'alba il raggio del sole
illumina la terra
e l'erba scintilla di perle dorate,
quando l'aurora scompare
e i merli fischiano tra le siepi,
allora capisco come è bello vivere.

Prova, amico, ad aprire il tuo cuore alla bellezza
quando cammini tra la natura
per intrecciare ghirlande coi tuoi ricordi:
anche se le lacrime ti cadono lungo la strada,
vedrai che è bello vivere.

mercoledì 9 gennaio 2008

SHOAH MAI PIU' di M. Badiali


SHOAH MAI PIU’


Alla luce della Storia
Nella Giornata della Memoria
S’elevi nell’umano e fraterno
Memore pianto d’auspicio un canto:
Mai più cuori ingenui e stanchi
D’agnelli sacrificali tremanti nei campi
Come pecore al macello immolati
Tra sbarre di ferro ansimanti
E sogni di futuro mutilati.
Mai più madri straziate
Per feti trucidati in grembo
O figli spinti con mazze di ferro
O armi alle docce obbligati
Destinati ad essere ammazzati
Mai più impotenti cuori dei padri
Che battono in silenzio
Per disperazione e orrore
Tra l’odore del sangue e del gas l’afrore.

Alla luce della Storia
Nella Giornata della Memoria
S’elevi una preghiera
In memore umano auspicio bianca
Di fraterna speranza:
Shoah mai più
Per voi bambini di Buchenwaid
Mai più nei vagoni come bestie ammassate
Per voi donne di Belsen
Mai più nei campi dell’orrore confinate
Per voi uomini di Dachau
Mai più ai lavori forzati relegati
Per voi fratelli e sorelle di Auschwitz
Mai più nei forni crematori arsi e bruciati
Shoah mai più
Mai più uomini a camere a gas destinati
Mai più ossa e pelle umana da sapone
Mai più tra cumuli di avvinghiate carni
Tumuli anonimi e putrefatti.

O Giornata della Memoria
Quest’affranto e accorato salmo
Consegna alla storia
Shoah mai più
Che mai più la rossa mano di Caino
possa cadere
sul bianco agnello, nostro fratello.


di Massimiliano Badiali

Disegno di Rocco Grieco (da http://www.lucaniart.blogspot.com/)

Olocausto: un incomprensibile sterminio.